Lo studio “Association of Cardiovascular Autonomic Failure With Progression and Phenoconversion in Isolated REM Sleep Behavior Disorder” ha coinvolto 64 pazienti con Disturbo del Comportamento in sonno REM isolato (iRBD) e 67 controlli sani, valutati presso l’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna. L’iRBD è considerato uno stato prodromico delle malattie da accumulo di alfa-sinucleina, come il Parkinson, la Demenza a Corpi di Lewy (DLB) e l’Atrofia Multisistemica (MSA), e può precedere la comparsa dei sintomi conclamati anche di diversi anni.
Lo studio ha seguito i pazienti longitudinalmente con test oggettivi di funzionalità vegetativa cardiovascolare (come il tilt test, la manovra di Valsalva, il test del respiro profondo e l’handgrip), registrando la pressione arteriosa battito per battito e i sintomi correlati. I risultati hanno mostrato che circa la metà dei pazienti con iRBD presenta già alterazioni della regolazione vegetativa cardiovascolare, in particolare nella componente del sistema simpatico. Tali disfunzioni tendono a peggiorare nel tempo e sono associate a un rischio significativamente maggiore di conversione verso una malattia neurodegenerativa.
Vari parametri vegetativi, tra cui l’ipotensione ortostatica neurogena e la risposta patologica alla manovra di Valsalva, si sono dimostrati utili per identificare i pazienti a maggior rischio. Lo studio sottolinea quindi l’importanza di una valutazione vegetativa oggettiva nei pazienti con iRBD, proponendo l’insufficienza vegetativa cardiovascolare come marcatore multidimensionale per la stadiazione, il monitoraggio e la previsione della progressione del quadro neurodegenerativo.